Cima del Vettore e Lago di Pilato

Cima del Vettore e Lago di Pilato

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Data / Ora
13/10/2019
Tutto il giorno
Luogo
Monte Vettore
Foce di Montemonaco
Foce di Montemonaco
Categorie

Per la Giornata del Camminare FederTrek la Tribù in Movimento invita tutti i Soci in regola con l’assicurazione 2019/20

Partenza: Foce
Arrivo: Foce
Distanza: 16 Km (Circa)
Tempi di Percorrenza: 7 ore Circa (Soste Comprese)
Difficoltà: Difficoltà: T/E – Medio/Impegnativo (http://www.athletictrekinteramna.it/gradi-difficolta.html)
Aumento di quota: + 1494
Perdita di quota: – 1494
Altitudine Massima: – 2476
Altitudine Minima: – 956
Fondo: Sterrato – Sentiero
Segnaletica: Si – CAI
Percorso: Andata e Ritorno
Conferma: Almeno 10 Partecipanti

Guide Ambientali Escursionistiche:
Marco Cincinelli – Matricola 1585570
Francesco Torelli – Matricola 1635287
Caterina di Pasquale – Matricola1634950

Pasti: Colazione e Pranzo al Sacco
Costo Escursione: Tesserati gratuito – Non Tesserati 3€ (copertura assicurativa) + condivisione spese di viaggio con gli Autisti

EQUIPAGGIAMENTO:
– Scarpe da Trekking (Obbligatorie)
– Bacchette da Trekking (Facoltative)
– Abbigliamento Adeguato alla Stagione
– Cappello
– Occhiali da Sole
– Acqua – Almeno 1lt a Testa
– Spuntini Energetici
– Cellulare Carico
– Maglietta di Ricambio
– K-Way
– Guanti

*N.B: Lo Staff si riserva il diritto di escludere dall’Evento le persone non adeguatamente Equipaggiate e/o che possano recare pericolo con il loro atteggiamento a se stessi o terzi.
L’Evento puo’ subire variazioni di orario o di percorso durante il suo svolgimento ed è decisione insindacabile delle Guide.
In Caso di Maltempo l’evento potrebbe essere annullato o rimandato.

PRENOTAZIONI: Entro il 7 Ottobre al ☎️ 3920289635

PROGRAMMA:
Partenza ore 7.15 McDonald’s, partenza ore 7.30
9,45 Partenza Escursione
• Rifugio Zilioli 2.233 Mt S.L.d.M
• Vetta del Vettore 2.476 Mt S.L.d.M
• Lago di Pilato 1.941 Mt S.L.d.M

PERCORSO: E’ un bellissimo percorso durante il quale non troverete sorgenti d’acqua se si esclude la fonte della Cerasa che trovate poco dopo essere partiti ma non si tratta però della classica sorgente con le trocche; l’acqua che fuoriesce dalla montagna è incanalata in tubi ed in parte portata a valle. Sono necessarie perciò scorte abbondanti per dissetarsi perchè oltre al dislivello importante da superare, come detto l’escursione è anche abbastanza lunga.
Dove ha inizio questo sentiero? Parcheggiata l’auto sulla piccola piazzetta di Foce, si torna indietro di qualche decina di metri. Subito dopo il laghetto, alimentato dalla fonte della Cerasa, si abbandona l’asfalto per dirigersi a destra dove è evidente un sentiero che si addentra nel bosco. E’ anche segnalato con una bandierina del CAI. Ci si imbatte poco dopo in un cancelletto di filo spinato. Non bisogna far altro che aprirlo e proseguire. Dopo pochi minuti si giunge ad un evidente bivio; è qui che inizia una vera e propria salita verso destra con deliziose svolte e tornanti davvero gustosi da percorrere all’interno di un ombreggiatissimo bosco.
E’ un sentiero questo lungo il quale vi imbatterete anche in alcune frecce rosse rivolte in direzione opposta a quella che state percorrendo; il motivo è che il tracciato viene utilizzato, a volte, anche per delle corse in montagna. La via è sempre ben visibile e dopo circa 50 minuti si raggiunge quella che rappresenta la fonte della Cerasa. Il sentiero, svolta a sinistra per risalire subito a destra al di sopra della sorgente e proseguire.
Lo scenario man mano che si va avanti, tende a cambiare un pochino. Il sentiero si fa largo all’interno di un faggeto dove sono presenti anche gli effetti di qualche massiccia frana e apparentemente non è più così immediato come all’inizio ma non per questo risulta meno intuibile. Ad aiutarvi ci sono una serie di piccoli omini di pietra e delle bandierine del CAI. Si ha l’impressione che da un momento all’altro si debba uscire dalla macchia ed in effetti sarà così. Di punto in bianco si lascerà il fresco ed ombreggiato bosco e si proseguirà sugli splendidi prati sotto Cima della Prata e Monte Banditello.
Spaziando con gli occhi avanti a voi, si vede chiaramente il sentiero che bisogna percorrere tra questi sterminati prati. Un lungo traverso, dopo alcuni “tornanti”, più avanti vi porta dritti fino alla fonte Fredda, una flebile sorgente d’acqua che sgorga dalla roccia. Ogni tanto, in qualche piccolo tratto, il sentiero si perde tra cespugli ed erba alta ma è altresì vero che è molto facile ed intuibile riprendere la retta via. Fate attenzione perchè in qualche circostanza si potrebbe scivolare. La cresta, alla vostra sinistra, appare sempre più vicina: è il primo obbiettivo da raggiungere. A destra è spettacolare la vista dell’intero Pian Gardosa con la sua stradina bianca stretta tra possenti montagne che quasi danno l’impressione di stritolarla.
Raggiunta la fonte Fredda, il sentiero procede verso sinistra quasi pianeggiante fino a condurvi sulla sella sotto il Monte Banditello. Esso prosegue la sua corsa dove scendendo sul versante opposto dal quale siete saliti conducendo alla fonte del Pastore ma questo non deve interessarvi. Alla fonte Fredda c’è anche il sentiero N. 152 che scende (procedendo a destra) e che conduce sopra le famose “Svolte” all’interno della valle del Lago. Potrebbe essere un’alternativa per il ritorno se non volete fare la medesima strada anche se non è certamente la più breve. <<< Inizio articolo
Tornando a noi, una volta conquistata la cresta, da qui in avanti si continua a destra in direzione del Vettore; il sentiero appare e scompare ma non ha molto significato quando si percorre il filo di cresta. Sulla carta il percorso è indicato con il N. 35. Maestose sono le creste sopra il lago di Pilato con l’inconfondibile Pizzo del Diavolo mentre il Monte Vettore, con il suo enorme ed inquietante Imbuto, è sempre più imponente. Si sale con una discreta pendenza anche se ogni tanto il tracciato da un attimo di respiro. E’ solo un fuoco di paglia però perchè più avanti arriva la beffa; si scende clamorosamente per poi risalire in vetta al Monte Torrone. Quante volte in questo punto ho immaginato un bel cavalcavia….
Godetevi comunque con molta calma questo avvicinamento alla vetta più alta dei Sibillini anche se le difficoltà non sono certamente terminate. La strada da percorrere è ancora lunga ed dopo l’ascesa al Monte Torrone, c’è anche un bel tratto da risalire tra rocce e roccette prima di continuare più dolcemente verso l’obbiettivo. Sicuramente, percorrere la cresta in salita “arrancando” lungo questo tratto pietroso, è più facile che percorrerlo scendendo. Valutate voi in base anche alle vostre capacità se, giunti in cima al Vettore, vi conviene fare la stessa strada. In alternativa c’è la discesa al rifugio Zilioli, al lago di Pilato e quindi lungo la valle del Lago per tornare a Foce di Montemonaco.

(Fonte Trekking Sibillini)

SPOSTAMENTI: Mezzi Propri

REGOLAMENTO: http://www.athletictrekinteramna.it/regolamento.html

CONTATTI: Marco Cincinelli su WhatsApp o Telefono al 3920289635 oppure scrivi a marco.cincinelli.trek@gmail.com